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domenica 4 marzo 2012

FONDAMENTI FILOLOGIA _ Definizioni di base

 =>> I CAPITOLI "FONDAMENTI FILOLOGIA" SONO COMUNI A FILOLOGIA ROMANZA, ITALIANA, GRECA, LATINA!


La filologia è quella scienza che si occupa della restituzione di un testo nella sua forma originaria o la più vicina possibile all'originale partendo dalla tradizione del testo.

ORIGINALE
Testo autentico esprimente la volontà dell'autore.
Autografo scritto di pugno dall'autore
Idiografo scritto sotto diretta sorveglianza dell'autore
Edizione a stampa curata e approvata dall'autore

COPIE
Se un testo non risulta ascrivibile a nessuna delle tre tipologie di originale, è sicuramente una copia
Testimone è detta ogni singola copia conservatasi di uno stesso testo .
Apografo è detta quella copia che sia la prima ad essere tratta dall'originale. Spesso irreperibile, specie per i testi più antichi.
Antigrafo è detta quella copia che funge da modello per altre copie e alla quale si risale attraverso il confronto di codici che risultino appunto avere un capostipite, ricostrubile attraverso le copie derivate o rintracciabile concretamente.
Lezione Singolo passo di un testo che si prende in considerazione nello studio filologico.

Il lavoro del copista
1. Lettura del testo 
2. Memorizzazione
3. Dettatura interiore
4. Realizzazione manuale
 
LA TRADIZIONE
L'insieme delle copie e delle testimonianze, manoscritte e a stampa, rimaste, di un originale perduto è la tradizione di un testo, che si caratterizza come diretta quando abbiamo testimoni che riportano l'intero testo, come originale o copia; come indiretta quando si tratta di rimandi, citazioni, sinossi, riferimenti, traduzioni, glosse, presentati in altre opere- le fonti indirette.

=> Secono Castellani A., il più antico originale autografo di opera letteraria è il RITMO LAURENZIANO_ fine XII secolo, in calce ad un codice del Martirologio di Sant'Adone.


RECENTIORES NON DETERIORES
Quando ci si trova dinanzi alla mole di testimoni di un certo originale scomparso, è facile farsi guidare unilateralmente dal filtro storico, pensando di poter sostenere che un certo testimone è più valido di un altro solo per il fatto che è più antico. Bisogna osservare che un testimone può essere anche il frutto del rimaneggio di più copie e, nonostante esso sia antico, può essere molto più corrotto di un testimone più recente ma meno compromesso da rimaneggi dei copisti. Recentiores non deteriores significa appunto "i più recenti non sono da assumere necessariamente come più corrotti", ossia lo stato di corruzione di un testo non è una variabile direttamente proporzionale alla distanza di tempo del testimone di un testo dall'originale. Non si può dunque adottare la posizione temporale di un testimone come fattore primario di analisi nella restituzione dell'originale di un'opera.
Un esempio è quello della Divina Commedia, che ebbe una diffusione molto dinamica quando ancora Dante stava finendo di comporre l'opera. Le singole cantiche venivano fatte circolare e ci fu un fenomeno di corruzione precoce del testo originale, dovuto a questa produzione intensiva di nuove copie a breve distanza di tempo. In questo caso ci sono manoscritti più tardi più validi perché meno compromessi, riferentesi a copie più antiche se non all'originale stesso.


ERRORI
Nell'atto del copiare c'è necessità di controllo e concentrazione e risulta praticamente impossibile farlo senza commettere errori di trascrizione. 

Gli errori poligenetici sono quel genere di errori accidentali che possono essersi verificati in ogni copia indipendentemente dalle altre, per mano di singoli copisti e quindi caratteristici del singolo testimone. Sono varianti dettate dalla distrazione o dalle caratteristiche del copista, della sua lingua della sua lingua cultura, del suo punto di vista.
APLOGRAFIA riduzione 
<statale> diventa <stale>
<sperperare> diventa <sperare>

DITTOGRAFIA aumento
<sperare> diventa <sperperare>
<minimo> diventa <mininimo>

OMISSIONE SEGNI DIACRITICI come l'accento, l'apostrofo, la punteggiatura..etc.

ERRORI OTTICI sequenze intercambiabili
mia/ima
uva/una
frequente la confuzione tra e/c/t
f/s

LETTURA SINTETICA l'ato di leggere prima di copiare può essere guidato alla funzione sintetica del nostro cervello, che tende ad anticipare una parola a partire dalle silllabe iniziali uguali (omeoarchia) o a caratteristiche fonetiche simili.
<traduzione> per <tradizione>
<digramma> per <diagramma>

LECTIO DIFFICILIOR letteralmente "la lezione più difficile/più colta" - quando si tratta di lezioni che differiscono per fattori di banalizzazione, si assume che le lezioni semplificate siano frutto di una distrazione e che la lezione più difficile sia quella originaria - diventa un fattore determinante in certi casi e una trappola tecnica in altri, in autori, per esempio, di stile popolare, per cui la lezione più difficile è una correzione del copista!

da Wiki:
Nelle moderne edizioni critiche delle satire di Giovenale, al verso 148 dell'ottava satira, si legge: 
Ipse rotam adstringit sufflamine mulio consul 
"Egli stesso, mulattiere e console, stringe con il freno la ruota".
Il termine «mulio», non comune già nella letteratura latina classica e certo non facilmente comprensibile al copista medievale, è stato mutato in alcuni codici nel più "banale" «multo» ("molto"): 
Ipse rotam adstringit sufflamine multo consul.
"Egli stesso, console, stringe con gran freno la ruota".
In seguito, però, poiché il verso così creato non poteva essere esatto per ragioni metriche, l'errore di banalizzazione ha generato in altri codici più recenti un successivo errore di trasposizione, con l'inversione dell'ordine delle parole «sufflamine» e «multo»: 
Ipse rotam adstringit multo sufflamine consul.

SAUT DU MEME AU MEME "salto dallo stesso allo stesso", casi di scambio in omeoteleuto: nella copia si crea una lacuna dovuta ad un salto nel testo che riprende in un altro segmento catturato dall'occhio perché inizia o termina nello stesso modo del precedente. È uno dei classici errori che si commettono durante la lettura di un libro!

ABBREVIAZIONI Spesso i copisti avevano assimilato delle tecniche di abbreviazione per alcuni segni, spesso m e n venivano trascritti con linee/trattini quindi per esempio a-i-a=anima. Ma spesso queste abbreviazioni passavano poi inosservate al successivo copista che poteva ignorarle oppure risolverle intuitivamente. a-i-a=aia/o altro.

LAPSUS CALAMI errore di svista o di scrittura

CONCIERI Si è verificato che alcuni amanuensi si fregiassero anche del ruolo di correttori, intervenendo sul testo correggendo elementi sostanziali del testo, intere parole e sintagmi, in un'operazione arbitraria e fuorviante per una edizione critica fondata. Spesso si rischia di trovarsi davanti ad errori mimetizzati e di promuoverli a lezione originaria!

Gli errori monogenetici sono invece errori riscontrati in due o più copie della stessa opera in forma identica. Non è in questo caso possibile che i due copisti abbiano prodotto l'errore indipendentemente l'uno dall'altro, ma è evidente una derivazione dell'errore da un'unica fonte.
Questa tipologia di errore mette in sicura relazione i testimoni in cui compare, così come in un processo giudiziario i testimoni sono sospetti di collusione per aver detto una menzogna identica e tanto caratteristica da far pensare ad un accordo preventivo.

ERRORE D'AUTORE
Lo stesso autore può commettere errori ovviamente. 
Omissioni innanzitutto, di tipo grafico come le abbreviazioni, aplografie, dittografie etc.

Errori polari, ossia contaminazioni derivate da idiosincrasie caratteristiche dell'autore, come quelle di ordine sessuale, e interessano piccoli sintagmi.

Scambio/storpiatura di parole tecniche
Montale per esempio, nel suo "Elegia di Pico Farnese" per indicare i kaki usa la parola <diàspori>, ma quella corretta è <diòsperi>. La correggerà nel 1980!
Errori nelle citazioni, traduzioni, fonti, errori nella citazione a memoria.

VARIANTE D'AUTORE
Si tratta di un'opera che sia già stata copiata o stampata e sulla quale l'autore ritorna apportando delle modifiche.
Tali modifiche sono dettate da una necessità personale dell'autore, o da fattori storici come la censura.

















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